• Pagine96
  • Prezzo10.66
  • Anno2009
  • ISBN978-88-8273-107-6
  • NoteMiscellanea letteraria
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Edward Estlin Cummings

Santa Claus

Morte: Qualcosa che non va, fratello?
Santa Claus: Sì.
Morte: Sei malato?
Santa Claus: Sì, sono malato, ma nel cuore. Sono accorato. Morte: Qual è il problema? Su, dillo. Santa Claus: Ho così tanto da donare! E nessuno è disposto a prendere… Morte: Anch’io ho un problema di distribuzione, ma nell’altro senso. Santa Claus: Nell’altro senso?
Morte: Esatto. Santa Claus: E cioè?
Morte: Voglio dire che ho così tanto da prendere e nessuno vuol dare.
Santa Claus: Strana cosa.
Morte: […] Ora, riguardo a quest’indole indonabile che tu tenti di donare, questo dono che nessuno è capace di prendere – che cos’è esattamente?
Santa Claus: Non lo so.
Morte: Io invece lo so.
Santa Claus: Davvero?
Morte: Sì. È il dono dell’intesa, il dono dell’intendere.
Santa Claus: Il dono dell’intesa? Morte: Sì: il dono dell’intesa.
Santa Claus: Ma dimmi, come fai a saperlo?
Morte: Sei tu che me l’hai detto quando mi hai risposto «Non lo so». E me l’hai anche detto quando hai affermato di avere qualcosa da donare. L’intesa, infatti, non è forse l’unico dono? Ebbene, questo è precisamente il tuo problema. Noi non viviamo in un’epoca di doni: questa, amico mio, è piuttosto un’età di venditori e di mercanti, l’età del mercato; e tu sei carico dell’unica cosa che non può essere venduta.
Santa Claus: Posso farti una domanda?
Morte: Prego.
Santa Claus: Qual è la cosa più facile da vendere?
Morte: La conoscenza.
Santa Claus: La conoscenza – priva di intesa, priva dell’intendere?
​Morte: Esatto.

Con testo originale a fronte


​Edward Estlin Cummings (1894-1962) è una delle principali voci della poesia americana del secondo dopoguerra; poeta popolare (celebre soprattutto per le sue poesie d’amore), è al contempo anche uno dei grandi innovatori della lingua inglese del XX secolo. Oltre a tremila poesie, ha pubblicato un romanzo autobiografico, un “diario di viaggio russo-sovietico”, quattro drammi e numerosi saggi tra cui le celebri “sei non-conferenze”, riprodotte in appendice al volume.