• Pagine176
  • Prezzo20.00
  • Anno2014
  • ISBN978-88-8273-149-6
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Lambert Wiesing

Il Me della percezione

Chi percepisce sa perfettamente che cosa significa percepire. Ma se ne dimentica non appena cerca di spiegarsi come la percezione sia possibile, finendo così per dubitare del proprio effettivo accesso al mondo. Ma l’uomo non accede al mondo. E non perché questo gli sia estraneo, ma perché non ha bisogno di accedervi, visto che è già comunque nel mondo, coinvolto e implicato da quanto vi si manifesta. Non dubita della presenza di ciò che percepisce, né può sottrarsi a sua volta alla percepibilità.
Eppure larghe sezioni della filosofia, della psicologia e delle neuroscienze ignorano colpevolmente questa evidenza, preferendo spiegare la percezione con dei miti: quello del dato (l’uomo è un riflesso del mondo) e oggi soprattutto quello del mediato (si accede al mondo solo attraverso media). Questo testo - il primo disponibile in italiano di Lambert Wiesing, professore di teoria dell’immagine e fenomenologia nell’Università di Jena - ci guida brillantemente a riscoprire, attraverso una meditazione approfondita senza essere strettamente accademica, una verità elementare: il soggetto non produce la percezione, ma ne è piuttosto il prodotto.

 

Lambert Wiesing, dal 2005 al 2008 presidente della Società tedesca di Estetica, è Professore di Teoria dell’immagine e Fenomenologia nella Friedrich Schiller-Universität di Jena. Tra le sue pubblicazioni: Stil statt Warheit. Kurt Schwitters und Ludwig Wittgenstein über ästhetische Lebensformen, Fink, München 1991; Die Sichtbarkeit des Bildes: Geschichte und Perspektiven der formalen Ästhetik, Rowohlt, Reinbeck bei Hamburg 1997 (ed. accresciuta Campus Verlag, Frankfurt a.M., New York 2008); Artifizielle Präsenz. Studien zur Philosophie des Bildes, Suhrkamp, Frankfurt a.M. 2005; Phänomene im Bild, Fink,  München 2007; Sehen lassen. Die Praxis des Zeigens, Suhrkamp, Frankfurt a.M. 2013.

 

Il Me della percezione è il primo libro di Lambert Wiesing in traduzione italiana.

 

  • 29 Gennaio 2015 Corriere della sera pdf