• Pagine240
  • Prezzo15.00
  • Anno2003
  • ISBN978-88-8273-044-4
  • NoteIl Pensiero dell'arte n.5
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Meyer Schapiro

Tra Einstein e Picasso Spazio-tempo, Cubismo, Futurismo

Questo volume presenta due dei migliori e più famosi saggi di Meyer Schapiro (uno dei massimi storici e teorici americani dell’arte). Essi costituiscono un’approfondita indagine su temi condivisi dalla critica d’arte e dalla ricerca scientifica, che muovendo dall’analisi del percorso artistico affrontato da Picasso, dai Cubisti e in seguito dai Futuristi, esplora poi le relazioni che possono intercorrere tra artisti e scienziati, nella percezione della realtà. Se per i primi l’approccio è principalmente intuitivo e sensibile, per gli altri si procede attraverso un’osservazione logica e dimostrata del mondo. Schapiro mette in relazione i rispettivi modi di procedere e le relative teorie, traendo dal confronto una singolare visione organica dei risultati raggiunti da ambo i lati. Pur non giungendo a provare un’influenza della scienza sull’arte, né speculazioni scientifiche da parte degli artisti, si perviene alla conclusione che entrambe le posizioni, anche se tra loro non direttamente legate, si sono in realtà influenzate a vicenda e sono il frutto dello stesso clima culturale che spinge a porsi i medesimi interrogativi. Nello svolgersi del testo vengono trattate in modo sintetico le teorie pittoriche che gradualmente si sono affermate nel corso dei secoli e ad esse vengono man mano intrecciate le teorie scientifiche dei periodi corrispondenti, non tralasciando le componenti fondamentali del magico e dell’esoterico, quali elementi connessi all’evoluzione delle idee. Viene anche presa in considerazione la psicoanalisi quale elemento d’influenza sia sull’arte che sulla scienza. Nel testo troviamo degli stralci di lettere, scritti, articoli di Eistein, Giedion, Panofsky, Stieglitz, Apollinaire, Spengler, Riegl, oltre ad una rassegna di immagini a sostegno delle teorie esposte.

Meyer Schapiro (1904-1996), uno dei più importanti storici dell’arte di tutti i tempi, è stato professore emerito alla Columbia University, che ha frequentato prima da studente e poi da docente per oltre cinquant’anni, con parentesi a Oxford nel 1967 e ad Harvard nel 1996. Grande sostenitore dell’arte del suo tempo, amico fra l’altro di Motherwell, Newman, Rauschenberg e Willem de Koonig, ha goduto della stima di tutto il mondo dell’arte americano del dopoguerra.

  • 24 Gennaio 2004 Arte pdf