- Pagine416
- Prezzo30.00
- Anno2006
- ISBN978-88-8273-065-9
- NoteStoria
Ernst Nolte
La Repubblica di Weimar Un’instabile democrazia fra Lenin e Hitler
La Repubblica di Weimar nacque sotto una cattiva stella. Su di essa gravò fin dall’inizio la pesante ipoteca conseguente alla sconfitta della Prima Guerra Mondiale e sin dal primo giorno della sua esistenza fu sottoposta alla pressione del potente movimento ideologico bolscevico che, superati i confini russi e nel tentativo di realizzare la rivoluzione mondiale, diffuse contemporaneamente in Europa entusiasmo e paura senza precedenti. Infatti il Partito Comunista Sovietico attuò in modo drammatico, anche fisico, il postulato annientamento di classe della grande e piccola borghesia nonché dei contadini benestanti. In Germania il Partito Comunista Tedesco, il più grande formatosi al di fuori della Russia, fece propria questa tesi.
Considerata l’inquietudine che questa minaccia alimentava in ampi strati della popolazione tedesca, non deve sorprendere che, con il nazionalsocialismo, si formasse un contromovimento radicale ed estremista in rapida ascesa sotto la guida di Adolf Hitler. Alla fine la fragile Repubblica di Weimar rimase schiacciata fra queste due ideologie opposte, in quanto non riuscì mai a creare nella popolazione una base democratica sufficientemente ampia e consolidata.
Ernst Nolte, nato nel 1923, allievo di Martin Heidegger e di Eugen Fink, è uno dei maggiori storici viventi. Assieme a François Furet e a Renzo De Felice, con i quali nel passato ha stretto proficui rapporti e scambi epistolari ormai famosi, Nolte può essere considerato uno dei pionieri di quel paradigma interpretativo del Novecento teso a fornire una chiave di lettura equilibrata, ma allo stesso tempo profonda e coraggiosa, dei fenomeni ideologici che hanno caratterizzato il nostro secolo. Un paradigma interpretativo che proprio per questo ha dovuto subire, negli anni passati, attacchi anche violenti, ma che, alla prova del tempo, si è mostrato più forte di ogni critica ideologica.