- Pagine164
- Prezzo28.92
- Anno1998
- ISBN978-88-8273-004-8
- NoteMiscellanea letteraria
Filippo Tommaso Marinetti
La cucina futurista Un pranzo che evitò un suicidio
“Contrariamente alle critiche lanciate e a quelle prevedibili, la rivoluzione cucinaria futurista, illustrata in questo volume, si propone lo scopo alto, nobile ed utile a tutti di modificare radicalmente l’alimentazione del nostro popolo, fortificandolo, dinamizzandolo e spiritualizzandolo con nuovissime vivande in cui l’esperienza, l’intelligenza e la fantasia sostituiscano economicamente la quantità, la banalità, la ripetizione e il costo. Questa nostra cucina futurista, regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità, sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa: essa invece vuole finalmente creare un’armonia tra il palato degli uomini e la loro vita di oggi e di domani. [...] Non a caso questa opera viene pubblicata nella crisi economica mondiale di cui appare imprecisabile lo sviluppo, ma precisabile il pericoloso panico deprimente. A questo panico noi opponiamo una cucina futurista, cioé: l’ottimismo a tavola”.
Queste le parole spassose e folgoranti di Marinetti stesso, usate nell’introdurre questa sua fenomenale opera di gastronomia, scritta nel 1932: l’ultimo dei “Manifesti” futuristi. Si tratta di un vero e proprio manuale di cucina con tanto di ricette, menù e suggerimenti per imbandire banchetti lussuosi e, più semplicemente, per servire gustosi e originalissimi pranzi ... il tutto in stile rigorosamente futurista! Ma non finisce qui. Questo è sì un libro di cucina ma anche, e forse soprattutto, uno straordinario spaccato della cultura futurista, dei suoi ideali e del suo approccio alla realtà. Insomma un saggio dell’ironia dei futuristi, in queste pagine a tratti strepitosa, e del loro prorompente gusto per la polemica e della loro sfrenata fantasia. Sorge persino il sospetto che la recondita intenzione degli autori fosse la parodia, di più, l’autoparodia.
(con 14 tavole originali a colori fuori testo, opera di Marialuisa de Romans)
Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’Egitto, 1876 - Bellagio, 1944) fu l’ideatore e il fervido ispiratore del futurismo. Suo infatti il “Manifesto futurista” che apparve sulle pagine del Figaro, a Parigi, nel 1909. Inesauribile animatore del movimento per oltre trent’anni, Marinetti promosse e sostenne il futurismo non solo in Italia ma anche in Francia, Germania, Inghilterra, Russia e America attraverso ininterrotti viaggi, conferenze, mostre d’arte e rappresentazioni teatrali.
Luigi Colombo, “Fillìa” dal cognome materno, nacque a Cuneo nel 1904 e morì a Torino nel 1936. Poliedrico e fertilissimo esponente del movimento futurista, Fillìa fu scrittore, poeta e pittore. Inoltre fondò e diresse importanti riviste di architettura.